La diagnosi di certezza può essere
effettuata attraverso il brushing cutaneo, ovvero il prelievo di piccole
quantità di tessuto mediante il raschiato della lesione con l'ausilio
di una lama da bisturi . Il materiale prelevato viene successivamente
posto su un vetrino portaoggetto in bagno con olio di vaselina prima di
essere ricoperto con un vetrino portaoggetto. L'ingrandimento a 10 e 40 x
tramite microscopio ottico permette la visualizzazione diretta degli
adulti e delle larve del parassita.
La terapia più comunemente impiegata prevede la somministrazione di
farmaci a base di avermectine per via sottocutanea o orale (Ivomec,
Baymec ecc) o topica (Stronghold) per periodi sufficienti alla scomparsa
dei sintomi. In tutti i casi l'esperienza clinica dimostra che mentre
nei confronti di rogne più superficiali, come quelle sostenute da Sarcoptes Scabiei, questo
tipo di terapie può dare dei risultati apprezzabili, nel caso della
rogna demodettica si deve ricorrere a più trattementi prolungati e
spesso a dosi molto elevate. Considerando anche che l'ivermectina
iniettabile ancora oggi è un farmaco registrato soltanto per le specie
zootecniche e che quindi il veterinario effettua un uso improprio, per
quanto consentito per legge, della molecola, mettendo in ballo anche
molti limiti legati alla tossicità del farmaco per alcune razze come il
Collie e il Bobtail, si richiedono soluzioni alternative che
garantiscano sicurezza, risolutezza e praticità nel trattamento. Per
questo la nostra clinica ha sperimentato con successo un protocollo
modificato attraverso l'impiego di bagni terapeutici a base di amitraz.
La terapia si compone di tre trattamenti eseguiti ad intervalli
settimanali in cui il cane permane in ambulatorio per qualche ora.
L'animale viene posto all'interno di un piccolo box e irrigato
totalmente con vaporizzazioni continue di una soluzione acaricida
composta da acqua tiepida e amitraz. Successivamente le parti più
soggette alle lesioni vengono trattate con spugnature di amitraz più
concentrato. Infine si procede con l'asciugatura. Il farmaco, oltre ad
essere abbastanza sicuro, permette di notare gli effetti positivi già a
distanza di una settimana. L'odore sgradevole del farmaco, oltre i
vapori da esso sprigionati, possono provocare nel cane una leggera
sedazione nelle ore successive alla seduta. Per questo stesso motivo è
bene per l'operatore indossare una mascherina e dei guanti durante il
trattamento. Nei casi generalizzati e complicati il veterinario può
prevedere un quarto appuntamento, oltre ad una concomitante copertura
antibiotica o antimicotica per via sistemica.giovedì 20 novembre 2014
Efficacia del trattamento con Amitraz nella demodicosi canina
La demodicosi canina, meglio conosciuta come rogna demodettica, è una
patologia dermatologica di origine parassitaria molto comune nei cani.
Le cause sono ascrivibili ad un acaro, Demodex canis, il quale
vive abitualmente sulla cute e nei comuni ambienti. Cause predisponenti
all'esordio dei sintomi possono essere lo stress, una errata
alimentazione, il cambio di temperatura, terapie antibiotiche o
cortisoniche prolungate, gravidanza, estro, parassitosi intestinali,
patologie concomitanti debilitanti. La malattia può distinguersi in una
forma localizzata, caratterizzata dalla comparsa di aree alopeciche non
pruriginose, a volte crostose e iperpigmentate, raramente con presenza
di comedoni e una forma generalizzata che solitamente risulta complicata
dalla presenza di infezioni batteriche o micotiche. L'acaro adulto
presenta una struttura allungata, vermoide, con quattro paia di arti e
un apparato buccale complesso, capace di scavare profonde gallerie per
nutrirsi di detriti dermici e conquistare i follicoli piliferi e le
ghiandole sebacee, siti ottimali per la replicazione del parassita. Le
uova deposte schiudono e le larve, piccole e sempre di forma allungata,
fuoriescono sulla cute provocando la risposta dell'ospite con comparsa
delle caratteristiche lesioni.
giovedì 23 ottobre 2014
La mixomatosi nel coniglio

La mixomatosi è una patologia dermatologica grave e mortale, caratteristica per le modificazioni morfologiche che determina a livello della testa degli animali colpiti. Ma non solo: la mixomatosi è anche una malattia che riduce ai minimi termini le difese immunitarie del coniglietto, aprendo la strada a altre patologie.
La causa è un virus capace di distribuirsi rapidamente all'interno delle popolazioni di conigli attraverso il contatto diretto o mediante comuni vettori come le zanzare o i parassiti esterni (pidocchi o zecche). Un solo contatto col virus può essere sufficiente a fare sviluppare la patologia.
Dopo una prima fase di latenza il virus si distribuisce nell'organismo e determina la comparsa di una piccola papula rossastra che tende ad estendersi fino ad un diametro di 5 cm. Questa lesione prende il nome di mixoma primario. Successivamente iniziano a comparire segni di congiuntivite con incollamento delle palpebre, caduta del pelo soprattutto sul volto e nei padiglioni auricolari, modificazione della morfologia della testa che assume la cosiddetta forma di facies leonina (faccia di leone). Queste deformazioni facciali spesso hanno conseguenze psicologiche sui piccoli proprietari, i bambini, che riconoscono il coniglietto un membro della famiglia.
La malattia ha un andamento epidemiologico variabile: si alternano periodi di alta incidenza della patologia con cadute devastanti della popolazione cunicola a periodi di assoluta assenza di casi clinici.
Ad oggi non esiste una cura. L'unico modo per prevenire la malattia è il vaccino che va eseguito a partire da cinque settimane di età.
martedì 21 ottobre 2014
Parassitosi intestinali nel gatto: una realtà da attenzionare
Iscriviti a:
Post (Atom)