La Cycas è una pianta
ornamentale per aspetto (ma solo per aspetto) simile alla palma che
trova ampia diffusione nel sud Italia e che sempre più sta avendo
attenzione in medicina veterinaria per il numero di casi di
intossicazione – a volte anche mortale – registrato sui cani.
La pianta presenta un fusto vistoso
sommitato da una corona di foglie verdi e un cuore di foglie giovani
che si presentano raggomitolate insieme ad infiorescenze avvolte in
una particolare peluria. Nel centro di questo gomitolo si trova
l'apparato riproduttore formato sia da coni maschili che femminili
che attraverso impollinazione danno vita prima ai frutti del tipico
colore arancio e poi ai semi.
Le parti maggiormente incriminate nei
fenomeni tossici sono i semi e le foglie, anche se non sono da
escludere le altre componenti della pianta che spesso non vengono
assunte dagli animali perché meno appetibili delle altre. Non di
rado il cane viene a contatto con il veleno della pianta
semplicemente giocando con le foglie o con i frutti che somigliano a
delle palline colorate.
I primi segni clinici visibili sono
abbattimento e vomito intenso, a volte diarrea con sanguinamento,
abbondante salivazione e sete, sintomi che molti proprietari
sottovalutano perchè transitori e non specifici. Questi segni possono perdurare o
ridursi con il tempo mentre il tossico raggiunge e agisce sul fegato,
organo che maggiormente risente di questa tossicosi. Nei casi meno
gravi, ma anche più difficili da riconoscere, il cane presenta nei giorni a seguire
abbattimento, debolezza, inappetenza, mucose ingiallite o congeste,
quadro di una insufficienza epatica cronica confermabile con un esame
del sangue diagnostico. Nei casi acuti, più violenti, si verificano
anche segni neurologici, come convulsioni, ed emorragie che
potrebbero portare l'animale a morire in poco tempo.
La terapia non è specifica per il
tossico ma tende a salvaguardare e risanare gli organi compromessi,
in particolare il fegato, e a depurare l'organismo. I tempi di
ripresa per i cani che riescono a sopravvivere sono lunghi e a volte
le funzioni organiche vengono recuperate solo parzialmente.
Il Centro Antiveleni dell'Ospedale
Niguarda 'Ca Granda di Milano, dopo diversi studi sulle azioni
tossiche della Cycas anche sull'uomo, ha riconosciuto due molecole, la BMAA e la
cicasina, come principali responsabili dell'intossicazione e lancia
l'allarme avvelenamenti per tutti i cani che possono venire a
contatto con la pianta killer.
Dott. Gianfranco Casale
Dott. Gianfranco Casale
Medico Veterinario
Centro Medico
Veterinario San Vito
Seguiteci anche su
Internet, Facebook e Twitter
Nessun commento:
Posta un commento